Questa mattina ero in fermento per l'imminente arrivo delle nuove cose.
Una volta giunti i vari pacchi, pacchetti e pacconi, c'era un gran da fare che mi ha inghiottito in un turbinio di disordine, accompagnato dal brontolare del cielo plumbeo.
Ad un certo punto, senza nemmeno accorgermene, uno spicchio d'azzurro fa capolino tra i tetti, aprendo la via ad un bianco fascio di raggi che riempiono Il cuore, in tutti i sensi.
Alzo la testa ed apro la porta, l'aria è fresca, umida, il sole timidamente scalda le teste di quelle poche persone che stamani popolano il mercato. E' inevitabile sorridere e respirare a pieni polmoni questi odori, così nuovi e ritrovati dopo tanto tempo di pioggia. E' l'odore che hanno le cose quando si scaldano ed è scontato, ma bellissimo.
Richiudo la porta e penso tra me e me che anche queste scatole mi hanno portato degli odori, da posti lontani, nordici. Penso che non c'è solo da guardare e da toccare, ma anche da ascoltarne gli odori ed immaginare una storia.
Sono immersa nella luce chiarissima, quasi abbagliante, apro la prima scatola e vado in brodo di giuggiole, trovando le candele. La prima candela che mi capita in mano profuma di rosa e mi spedisce con la mente alle distese fiorite dell'India del nord, segue il coriandolo, quanta dolcezza profonda in questo profumo ricavato dalle piante della Guinea. Mi perdo estasiata, con gli occhi socchiusi, quando apro le boccette di thè nero cinese e tuberosa dell'entroterra latino. M'innamoro e le immagino a casa mia, immagino come potrebbero renderla un luogo unico, sospeso ovunque, magico.
Il fico arriverà nella mia piccola cucina con l'inizio dell'estate, il suo profumo acidulo e dolce mi farà ricordare l'amatissima Grecia, la vacanza nella verdissima Zante, l'odore del mare e della terra.. e poi la Fresia, delicatissima, in camera, dove tutto sa di pulito, aggiungerà una nota di personalità in più.
La mia estasi mattiniera attraverso i profumi delle nuove cose continua sistemando le tazze e le scodelle di ceramica e percependo l'odore del caffelatte portato a letto la domenica, dei biscotti, degli sformatini caldi bollenti, e della crostata di mele spolverata di cannella.
...e poi c'è il profumo dei cuscini e dei tessuti, lino e cotone, che tanto aspettavo. Dopo un inverno di lana e velluto finalmente uno spiraglio di primavera. Sono felice aprendo questa scatola.
Devo dirvi che è un piacere stare qui dentro, si ha la possibilità di assaporare le cose non solo per l'aspetto e la funzione che possono avere, ma per la storia che c'è dietro e che vuole condividere con te, i luoghi lontani dai quali arrivano, l'esperienza artigianale che raccontano, gli odori che sprigionano ed il significato che potranno un giorno avere per qualcuno, che verrà e le porterà via, in altri posti, di nuovo..
Dentro una scatola per qualcuno c'è un oggetto, per qualcun'altro c'è un bianconiglio che ti fa sentire la sua Alice persa in un paese meraviglioso.
Ci penso e mi emoziono.
Chiara